lunedì 23 giugno 2014

Bambini e Videogiochi

Qualche giorno fa una mia amica (classe 1982) ha scritto su Facebook che ai suoi figli non comprerà nessuna Wii e nessuna Playstation. Che certi giochi uccidono la fantasia dei bambini.
Premesso che con mi sono di certo messo a dire alla mia amica come deve crescere i suoi figli, anche perché credo ne sappia molto più di me. Credo anche che un bambino non muoia se non può giocare con Super Mario e company.
Pur avendo io una grande passione per i videogame, posso capire benissimo i dubbi di un genitore che, probabilmente, ha sempre visto da lontano un pad.
Anzi, un genitore che non conosce bene i videogames spesso fa solo danni, perché vede i videogiochi come un ammasso uniforme. Ci sono videogiochi per adulti e videogiochi per bambini.

Però quando ripenso a me bambino questo è uno dei ricordi:
  Sole, io sulla bicicletta che pedalo su una strada asfaltata immersa nei campi. Sulle spalle lo zainetto con dentro il Master System 2. Non ho ancora undici anni. A guardarmi non ho un solo muscolo, eppure pedalo così forte che mi sembra di guidare su una moto. Mi inclino sulle curve, le pennello. Non mi fanno male solo le gambe, ma anche le braccia da tanto stringo il manubrio. Ancora un chilometro, sto per battere il mio record. Penso che nessun bambino di dieci anni sia mai riuscito a percorrere quella strada di sei chilometri così velocemente, solo io la conosco così bene.

Sto correndo a casa del mio amico, ci facciamo un pomeriggio solo di videogiochi. Io porto il mio caro Master System 2, ma a lui hanno appena prestato un Super Nintendo con la cartuccia di Street Fighter 2. Ancora non mi sembra vero, posso giocare a SF2 senza spendere neanche una moneta.

Pedalare fino a farmi esplodere i muscoli faceva già parte della passione dei videogiochi.
L’esperienza videoludica non era relegata al momento in cui premevo il tasto START, ma iniziava molto prima, dal momento in cui salivo in sella alla mia bici.
Battere il record di velocità, scappare dai miei inseguitori immaginari. Era un po’ come lo sbloccare degli achievement oggi.


Ogni estate la stessa scena si ripeteva, fino quasi ai vent’anni, quando la bicicletta era praticamente il mio unico mezzo di locomozione. Prima con un Master System 2 in spalla, poi con una Playstation e infine con un Gamecube. La storia era la stessa, pedalavo a casa dell’amico.


ilCodolo

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